Con la partita di Firenze, Massimiliano Allegri raggiungerà la 200esima panchina con la Juventus. Un risultato importante per il mister di Livorno che, dall’alto dei suoi 3 double (scudetto-Coppa Italia) e delle 2 finali di Champions League, è diventato di fatto uno degli allenatori più importanti e più vincenti di tutta la storia della Juventus. Qualità importanti che, abbinate a una rosa di grandi campioni, hanno permesso alla Juventus di arricchire lo straordinario palmares bianconero. Quali sono le 3 caratteristiche principali di Massimiliano Allegri?

CONOSCENZA TATTICA

Quando arrivò dopo Conte, Allegri iniziò a giocare con il 4-3-1-2, che lo portò fino alla finale di Champions di Berlino. Dopo, per motivi di rosa e soprattutto in relazione al ritorno di Andrea Barzagli – che nella prima stagione allegriana giocò molto poco -, si spostò al 3-5-2. Nel corso degli anni, ha schierato anche il 4-4-2, passando per il 4-2-3-1 della scorsa stagione e il 4-3-3 attuale. Insomma, una conoscenza della tattica mostruosa: la sua squadra non dipende dal modulo, ma dall’atteggiamento in campo. È questo il suo mantra. Nella maggior parte dei casi, i bianconeri giocano con uno schema tattico ibrido che si potrebbe sposare con differenti moduli. E si cambia anche durante la partita, a seconda delle situazioni ma soprattutto di uno studio minuzioso da parte del tecnico per ogni minimo dettaglio.

GESTIONE DEL GRUPPO

Diciamocelo: tutti vorrebbero fare l’allenatore con un gruppo formato da gente come Buffon, Chiellini, Pjanic, Dybala, Higuain o tutti gli altri campioni che Allegri allena ed ha allenato. Ma la differenza la fa come questi vengono gestiti. Mai malumori, sempre serenità tra i giocatori e il mister e ogni qualvolta c’è una piccola problematica, viene risolta. Merito, ovviamente, anche della società, ma soprattutto della serenità che l’allenatore toscano riesce ad imprimere in qualsiasi suo giocatore. E questo è uno dei tasselli cruciali per una stagione sportiva: mente sgombra, sempre. 

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LETTURA DELLA PARTITA

Forse l’allenatore italiano più forte in questo campo. Leggere la partita è forse la caratteristica migliori di Massimiliano Allegri. Ci sono due fasi in cui riesce a vincere gli scontri contro l’altro tecnico: la prima è nel pre-partita e la seconda è durante il match. Prima della partita, lo studio maniacale dell’avversario porta a schierare in campo i migliori undici che possano risolvere quel determinato grattacapo. E se qualcosa va male, ha già pronte le idee per rimediare ai suoi errori, modificando la formazione. Pescare dalla panchina è il suo forte e tante partite, anche importanti, sono state decise da una sua mossa.

Perché a volte, i campioni non sono solo quelli che vanno in campo, ma anche quelli che si trovano in panchina. E Massimiliano Allegri, nelle 199 volte che ha allenato la Juventus, ha dimostrato di essere un top coach. A Firenze sarà la 200esima, con la speranza che le prossime possano portare gli stessi risultati di quelle precedenti.