Federico Bernardeschi, martedì 12 marzo 2019 durante Juventus-Atletico Madrid, sembrava aver finalmente preso il volo. Il numero 33 bianconero fece una partita sontuosa, risultando, con Ronaldo, il migliore del match. Nove mesi dopo quella partita è una goccia nel deserto. Bernardeschi è rimasto solo un progetto di campione. Sarri ha provato a costruirgli intorno la squadra trasformandolo in trequartista, ma il progetto è miseramente fallito. Ad oggi sono in molti a chiedersi se il talento di Carrara possa ancora diventare un campione. In questo articolo spieghiamo perchè Bernardechi sembra incapace di mantenere le promesse.
Scarsa personalità
Federico Bernardeschi ha tecnica, ma scarsissima personalità. Chiariamo: non parliamo di essere leader in campo, ma di trovare dentro di sè la forza per imporsi. In campo si limita al compitino: mai una giocata spacca partita, mai un’accelerazione. Il suo repertorio è tutto in passaggi scontati e tiri velleitari. Insomma: ha una tecnica di base buona, ma gioca in maniera scolastica. Alla Juve giocatori simili non trovano posto. Se hai le qualità devi mostrarle. Altrimenti vai a giocare in club di media-bassa classifica. Bernardeschi in questo momento non è da Juve, ma più in generale, non è un giocatore che può andare oltre Genoa o Udinese.
Nessun ruolo definito
Alzi la mano chi ad oggi conosce il reale ruolo di Federico Bernardeschi. Allegri lo ha utilizzato spesso e volentieri esterno d’attacco con risultati non sempre soddisfacenti. Sarri lo ha impostato trequartista e ha dimostrato di non avere il passo, la visione di gioco e la tecnica per poterlo ricoprire. Entrambi i tecnici si sono detti daccordo nell’affermare che in futuro Bernardechi potrebbe ricoprire il ruolo di interno di centrocampo. Il problema è che nessuno dei due lo ha impiegato in quella posizione.A 25 anni Bernardeschi non è nè carne, nè pesce. E in queste condizioni non potrà mai esplodere.
Poca fiducia o troppa pazienza?
Diciamo la verità: Bernardeschi ha le sue colpe, ma non è che Allegri avesse gran fiducia in lui. In due anni sotto la sua gestione, il giocatore di Carrara è stato titolare in campionato appena 21 volte su 76. Meglio con Sarri, con cui è partito dal primo minuto 9 volte in 17 gare. In generale, però, diciamo che la fiducia in Federico non è mai stata totale. L’investimento della società su di lui è stato pesante, ma per diversi motivi con lui si è “atteso” troppo. E’ arrivato in bianconero a 23 anni e, invece di testarlo subito, lo si è lasciato a “macerare” con la scusa che fosse giovane e “doveva capire la Juve”. Il prossimo anno compirà 26 anni e stiamo ancora ad aspettare che cresca. Qualcuno potrebbe dire che si è avuta fin troppa pazienza. Dipende dai punti di vista. Fatto sta che il numero 33 bianconero continua il suo anonimato.