Il 20 dicembre 1998, mentre Gigi Buffon incassava tre gol dall’Empoli, nonostante desse già segnali di grandezza, nasceva nella periferia parigina un certo Kylian Mbappé. Quel giorno neanche i genitori del piccolo Kilyan avrebbero potuto immaginare che solo diciotto anni più tardi il loro figlio si sarebbe trovato di fronte al più grande portiere in circolazione nelle semifinali di Champions League. Si tratta, in fin dei conti, di uno scontro tra tra predestinati, per i quali non esistono limiti di età né di altro genere. Perché se il portiere e capitano della Juve ha già scritto anni di storie di calcio e ha ancora molto da dare a questo sport, è indubbio che il giovanissimo attaccante del Monaco, che meno di un anno fa firmava il suo primo contratto da professionista, abbia tutta la fame possibile e immaginabile per spaccare il mondo e continuare a vivere una favola fa fanciullo.
Record su record
Ufficialmente il più giovane elemento a vestire la maglia della prima squadra monegasca, prima anche di un certo Thierry Henry, Mbappé ricorda moltissimo l’ex attaccante di Juve e Arsenal, non solamente per aver iniziato nel club di Montecarlo ma soprattutto per il passo felpato e rapido che lo contraddistingue.
Eppure il numero 29 del Monaco ha battuto il suo illustre predecessore anche in un altro aspetto: è lui il più giovane marcatore della squadra biancorossa, avendo messo a segno il primo gol a diciassette anni e due mesi, praticamente poche settimane dopo aver firmato il primo contratto da professionista. Ma Kylian non si è certo fermato lì, anzi. Nella stagione della sua consacrazione, ossia quella attuale, l’attaccante francese di origini camerunensi è stato il primo nella storia ad andare a segno in ogni incontro degli ottavi e dei quarti di finale, ma soprattutto si è tolto lo sfizio di essere il più giovane marcatore di 5 reti in Champions, ben tre anni prima di Lionel Messi e cinque prima di Cristiano Ronaldo. Insomma, la retroguardia della Juventus avrà di che preoccuparsi.
Da sesto attaccante a titolare indiscusso
Accompagnato da una vecchia volpe come Radamel Falcao, che sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni perduti, Mbappé sarà la principale arma del Monaco nella doppia semifinale di Champions contro la Juventus.
Eppure il numero 29 monegasco, che ha esordito nella nazionale maggiore di Didier Deschamps a soli diciassette anni, aveva iniziato la stagione fuori dai titolari. Nell’ottobre scorso, infatti, suo padre Wilfried aveva pubblicamente rivelato la sua delusione per il mancato utilizzo del figlio, già allora corteggiato da Chelsea e Real Madrid. Poi, pian piano, Kylian ha tirato fuori gli artigli e a suon di gol si è guadagnato lo status di titolare inamovibile, accumulando fino ad ora un totale di 23 reti in 27 incontri giocati, un risultato fenomenale per uno della sua età.
L’imperforabile difesa della Juve, che a Barcellona ha dato una lezione magistrale dell’arte del difendersi in maniera impeccabile, dovrà quindi fare molta attenzione a questo enfant terrible che alla sua prima stagione da pro vuole stupire fino in fondo. Lo sanno bene Bonucci, Chiellini, e soprattutto Buffon, che potrebbe essergli padre e invece dovrà trattarlo come uno della sua stessa età.
Antonio Moschella