Chi schierare contro il Tottenham? Prima della Lazio, Massimiliano Allegri aveva parlato di Higuain in maniera ottimista, soprattutto in ottica Wembley. Ecco: Mandzukic non ce l’ha fatta, ma Gonzalo sì. Eccome se ce l’ha fatta.
E il popolo bianconero n’è felice, esaltato, giustamente votato ora alla remuntada che potrebbe dare un po’ di buon ossigeno a questa squadra. Ma respira, questa Juve. E lo fa bene. Soprattutto con un Higuain in più, con i suoi movimenti volti a smistare il gioco e con la sua immensa capacità nel tenere palla e alzare la squadra.
Cosa cambiare rispetto all’andata? Innanzitutto la Juve dovrà essere equilibrata, sia in attacco che in difesa. Dybala verosimilmente sarà l’arma in più che è mancata a Torino: ma non largo nel 4-3-3. Allegri lo piazzerà al centro dell’attacco, vicino al Pipita e con obblighi di svariare e inventare calcio.
Dunque, nessun ritorno ai tre davanti: che fine farà Douglas Costa? Attenzione a una nuova versione del 3-5-2, con Douglas largo e votato all’attacco, ma soprattutto Barzagli terzo centrale con Benatia e Chiellini. Molto più probabilmente, toccherà rivedere il 4-4-2 che imbrigliò Sarri al San Paolo: Costa a destra, Matuidi a sinistra. Che è una soluzione da non sottovalutare, soprattutto in termini di completezza della squadra e fluidità del modulo.
Ah, così Dybala sarebbe spalla e complemento del Pipita: due riferimenti al centro, così in grado di comunicare e fare la differenza, li hanno in pochi.
Cosa fare, dunque? Andare di coerenza. Douglas Costa resta imprescindibile, soprattutto nel suo aprire spazi larghi: può spaccarlo, il Tottenham. E allora guai a rinunciarci, così come non si può con il duo argentino e la freschezza di Matuidi. La vera domanda è: sicuri su Sami Khedira? E’ apparso poco lucido nelle ultime uscite, in generale non è una gran stagione per lui: ma fidarsi di Allegri non è solo giusto, ma pure sacrosanto.