Un Barcellona rimasto a secco per 180 minuti, Suarez, Messi e Neymar incapaci di bucare la più forte difesa del mondo. Dunque, temere Mbappe, Lemar e Falcao si può? paradossalmente sì e forse anche più della storica MSN blaugrana. Perchè questi ragazzacci giunti in semifinale di Champions League non hanno nulla da perdere, perchè non si conoscono quasi per nulla, perchè sono imprevedibili, giovani e soprattutto dannatamente affamati e sfacciati.
L’urna di Nyon ha così sentenziato, da una parte l’ennesimo derby di Madrid che già due volte negli ultimi tre anni è valso una finale di Champions, dall’altra Monaco-Juventus. Anche il ritorno in casa non è detto che sia poi un così grande vantaggio per gli uomini di Allegri, la squadra di Jardim ha infatti già dimostrato di dare il meglio del proprio repertorio lontano dal Louis II con prestazioni straordinarie oltre i confini.
Memorabile la vittoria in casa del Manchester City e l’ultima col Borussia Dortmund dove, al di là dei fattacci extra calcistici, hanno incantato e meritato la vittoria. Il pericolo n.1 è Mbappe, un piccolo fenomeno esploso quest’anno di 18 anni, nato a dicembre e che in Patria è già visto come il nuovo Henry. Eppure la sensazione assurda è che possa diventare anche qualcosa in più del fortissimo ex attaccante di Arsenal e Francia.
La Juve dovrà prestare attenzione esattamente a questo, il fattore X: una squadra di giovani senza gloria, per il momento, con tutto da guadagnare ed una spensieratezza mentale da far paura. L’occasione è però quella migliore possibile, perchè l’ostacolo Monaco era il meglio si potesse trovare nell’arco dei 180 minuti.
Se poi finale sarà, chiunque dovesse essere l’avversario, andrà battuto in partita secca. E lì, per davvero, dopo 21 anni di lunghissima attesa tutto può succedere. La Juve ha tutto, finalmente anche la forza di crederci, dopo l’impresa blaugrana.