Archiviato il discorso campionato, la Juventus può concentrarsi completamente sulla finale di Cardiff. Di fronte il Real Madrid, una delle squadre più temibili del mondo. Per battere le Merengues bisognerà fare attenzione a Cristiano Ronaldo e a una rosa formidabile, ma non solo. Gli spagnoli possono contare almeno su cinque “armi segrete”, da non sottovalutare nella preparazione dell’incontro.
CAMBI DI QUALITÀ – La Juventus può contare su un’ottima panchina, non c’è dubbio. Ma i panchinari che possono davvero fare la differenza in una finale di Champions League siederanno accanto a Zidane. Almeno sulla carta. Se Bale non dovesse essere al 100%, è probabile che il gallese abbia almeno uno spezzone di partita per provare a spaccare la partita con le sue qualità. Giocatori come James Rodriguez e Morata, vecchia conoscenza bianconera, non dovrebbero essere titolari ma potrebbero entrare nella ripresa. Portando freschezza e qualità a un reparto offensivo devastante.
ESPERIENZA – Inutile negarlo, la rosa del Real Madrid ha più esperienza di quella bianconera in questo genere di match. Dello zoccolo duro campione nella scorsa edizione fanno parte giocatori che hanno potuto alzare trofei internazionali anche senza la maglia del club, anche in tempi recenti. È il caso di Sergio Ramos, Toni Kroos e Cristiano Ronaldo sopra gli altri, abituati a disputare la partita decisiva di un torneo. Non che ai vari Dani Alves, Khedira e Mandzukic sia mancata la gioia internazionale, sia chiaro. Ma l’impressione è che la rosa delle Merengues abbia giocatori più abituati a questo tipo di match, e le vittorie nelle due finali del 2014 e 2016 lo confermano.
ZIDANE – A proposito di esperienza in Champions League, un allenatore come Zidane può trasmettere molto ai suoi giocatori. Senza nulla togliere ad Allegri, vincitore solo nelle categorie minori da calciatore, il francese è più abituato a calcare questo tipo di palcoscenici. Sono i giocatori a decidere le partite, ma avere la guida giusta può rivelarsi importante. Non per niente con l’arrivo di Zidane il Real Madrid ha macinato vittorie su vittorie in Europa, rischiando solo contro il Bayern Monaco quest’anno e il Wolfsburg nella precedente edizione.
FATTORE RAMOS – “Se la mia vita dovesse dipendere da un colpo di testa in pieno recupero, la affiderei a Sergio Ramos”. Con queste parole il giornalista Mediaset Pierluigi Pardo ha descritto perfettamente la pericolosità del terzino spagnolo sui calci piazzati. Nel 2014 fu l’Atletico Madrid a farne le spese, la speranza è che quest’anno la storia non si ripeta. La difesa della Juventus in genere non si fa sorprendere su situazioni di palle da fermo, ma qui si parla del migliore al mondo. Soprattutto nei minuti finali, dove spesso manca la lucidità.
IMBATTUTI – Infine, una statistica può rendere l’idea dell’abitudine a vincere del Real Madrid. Da quando la Coppa dei Campioni ha cambiato il suo formato diventando Champions League, gli spagnoli hanno disputato cinque finali, vincendole tutte. La Juventus invece ha portato a casa il titolo solo nel 1996, perdendo in quattro occasioni. Inutile dire che servirà una grande partita per mettere fine a questa striscia d’imbattibilità in finale. Il passo da annata storica ad amaro in bocca a volte è davvero breve. Magari racchiuso in 90 minuti.