Adrien Rabiot doveva essere l’uomo in grado di dare qualità al centrocampo di Sarri. Preso a parametro zero dal Psg, il “Duca”, come è soprannominato, nei piani della dirigenza della Juventus, era il giocatore che, con Ramsey avrebbe dato una marcia in più soprattutto in Europa.Così non è stato. Ad oggi Rabiot è la riserva di Matuidi, suo ex compagno del Psg. Proprio quel Matuidi che sbarcò in bianconero perchè a Parigi avevano scelto di puntare su Adrien. Al di là dei corsi e ricorsi storici, rimane il fatto che il numero 25 bianconero ancora si è integrato. Alcuni giornali già parlano di possibile cessione a gennaio. Ma cosa succede ad uno dei talenti più puri del calcio francese?

La sosta forzata

Uno dei motivi principali per cui Rabiot fa fatica riguarda la tenuta fisica. Il francese, dopo aver annunciato che non avrebbe rinnovato il contratto, è stato messo fuori rosa dal Psg. Prima di scendere in campo con la Juve non giocava una gara ufficiale dall’11 dicembre 2018 in Champions League. In quell’occasione, contro la Stella Rossa, entrò al minuto 83 per Verratti. La sua ultima da titolare, invece, era datata 5 dicembre, in casa dello Strasburgo. Se a questa sosta forzata si aggiunge il periodo di adattamento dovuto al nuovo campionato e al nuovo sistema di gioco, è ovvio che abbia fatto fatica. Sarri in ogni caso gli ha sempre dato fiducia. Ed è da questa fiducia che Rabiot deve partire.

Adrien Rabiot: bluff o campione?

Sono in molti a chiedersi se Adrien Rabiot sia un bluff o un campione. E’ indubbio che abbia movenze e tecnica per spiccare, ma è anche vero che finora si è dimostrato lento e inconcludente. Qual è dunque il vero Adrien? Sta a lui dare le risposte attese. L’infortunio di Khedira e la squalifica di Bentacur gli danno ora l’opportunità di giocare da titolare con continuità. Nel caso in cui fallisse, allora sì che il suo futuro alla Juventus sarebbe compromesso. Il ragazzo è a un bivio: può ripercorrere le gesta di altri grandi francesi in bianconero, come Deshamps e Vieira (senza scomodare Platini e Zidane) o può essere il nuovo Blanchard. Sta a lui scegliere: la distanza tra gloria e oblio è molto ristretta. E’ giunto il momento che Rabiot scelga quale strada percorrere.

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