Nel calcio basta un gesto, a volte l’istinto di un attimo, per rimanere scolpiti nella storia ed essere amati o odiati da un’intera tifoseria. E non fa niente se la tua carriera non è stata esaltante con una determinata maglia, perché i tifosi si ricorderanno di te lo stesso. È la storia di Enzo Maresca, ottimo gregario della Juventus di Marcello Lippi, conosciuto molto in Spagna vista la sua avventura dal 2005 al 2009 con il Siviglia. Maresca ha giocato nella Juventus soltanto per una stagione, nel 2001-2002, ma è ricordato dalla tifoseria juventina per il famosissimo gesto delle corna in un derby.
IL FATTO
Il Derby della Mole è sempre una partita dal grande fascino, ma soprattutto dalla tensione che è palpabile all’interno del campo. E quel 24 febbraio 2002, la Juventus giocava una partita importantissima per la classifica contro il Toro di Camolese. I bianconeri andarono in vantaggio con il solito gol di Trezeguet, ma il “Cuore Toro” è stata sempre un’arma a favore dei granata nel derby. Nel secondo tempo, con un uno-due degno di un pugile, il Torino sembra stendere al tappeto la Juventus con i gol di Ferrante e Cauet. La Juventus, però, non è da meno e reagisce veementemente. Dopo una traversa di Ferrara e una super parata di Bucci, all’89’ un cross di Thuram imbecca Maresca, che con un super colpo di testa insacca. È ciò che accade qualche istante dopo, però, che fa entrare Enzo nelle grazie dei tifosi bianconeri: con gli indici delle mani mima la corsa di un toro, facendo imbufalire tutti i giocatori e i tifosi del Torino. Dopo il fischio finale di Paparesta, infatti, tutti i calciatori del Toro lo cercano, ma Maresca, capito l’andazzo, si rifugia negli spogliatoi.
IL NO DEI TIFOSI GRANATA AL TRASFERIMENTO
Nel 2013, il Torino, alla ricerca di un centrocampista, contattò Maresca. Il trasferimento, però, non avvenne, sia per motivi tecnici ma soprattutto per ragioni ambientali. I tifosi del Torino, infatti, ricordavano ancora l’accaduto e non avrebbero voluto con la maglia della loro squadra l’uomo dello sfottò. Dall’altra sponda della Mole, invece, Enzo Maresca viene ancora ricordato con grande affetto.