Fuori uno, è tempo delle scelte: c’è una terza, clamorosa via
Due big match nel giro di una settimana, a Napoli Douglas Costa, con l’Inter Mandzukic. Entrambi decisivi, seppur in maniera differente. Il brasiliano con una sua giocata ha spaccato in due il campo, dando il là al gol di Higuain al San Paolo e disputando di gran lunga la miglior partita da quanto è sbarcato a Torino. E’ rimasto poi in panchina allo Stadium in favore del più fisico e tattico Mario, che però ha fallito clamorosamente almeno due occasioni da rete.
SCELTA
Scegliere uno o l’altro vuol dire schierare la Vecchia Signora in maniera completamente diversa, sia dal punto di vista tattico che tecnico. Con gli azzurri l’idea di Allegri era quella di chiudere tutti gli spazi ai partenopei e ripartire in contropiede, tattica magistralmente eseguita e condotta in porto con tre decisivi punti nello scontro diretto del venerdì scorso. Con gli uomini di Spalletti il tecnico ha invece voluto tener testa alla straripante fisicità dei nerazzurri: un’idea riuscita in parte.
Se è vero che D’Ambrosio ha sofferto tantissimo i centimetri del croato in tutti i cross di Cuadrado, l’ex Bayern non ha saputo concretizzare in rete, come da prassi. Il n.17 non è certo noto per essere un cannoniere dal senso del gol innato e, almeno con l’Inter, ciò è costato caro. Due filosofie diverse, che a seconda del match da affrontare possono essere applicate. La domanda che si fanno i tifosi e, forse lo stesso Allegri, non è tempo di seguire una strada ben precisa per non rischiar di perdere per strada entrambi?
OPZIONE BERNA
Esiste una terza opzione, quella di Bernardeschi. L’ex viola è un lusso da quasi 40 milioni di euro che ha praticamente visto il campo solo dalla panchina, quasi mai titolare: un talento sprecato, ad oggi, che rappresenta la terza scelta per il mister toscano. Quel giocatore capace di incantare a Firenze non può non essere mai utile alla causa bianconera, soprattutto con l’andare della stagione. Le tre competizioni in cui sarà impegnata la Juventus, presumibilmente da protagonista, richiedono il massimo apporto di tutti.
Il derby d’Italia ha dimostrato che nessuno è intoccabile, persino Dybala partito dalla panchina e al quale sono stati concessi appena 15 minuti finali. Il tempo delle valutazioni è terminato, occorre prendere una decisione e seguire coerentemente un percorso tattico.